A pochi giorni dall’insediamento della nuova giunta municipale, rendemmo pubblico e depositammo un documento sulle criticità del quartiere dal nostro punto di vista, in base soprattutto alla sintesi di quanto emerso nel quotidiano confronto con i cittadini.
La lettera è visionabile a questo link.
Ovviamente nessuno si aspetta che in pochi mesi si possa ottenere tutto né che tutto venga considerato valido, ma segnaliamo che nella lettera c’erano delle cose che non crediamo possano essere oggetto di valutazione, in quanto sono criticità, urgenze che questo quartiere si trascina da anni.
Ma andiamo con ordine.
La situazione del Cantiere di Via Alo’ Giovannoli è sempre la stessa. Una situazione vergognosa che va sanata con un intervento deciso. Fino ad ora nessuna nuova.
Rifiuti. La situazione la conosciamo tutti. Il quartiere continua ad essere sporco, il problema rifiuti sta lì in bella mostra ogni santo giorno che manda Dio in terra. Le strade continuano ad essere sporche e non si può pensare che le romanelle su via Casilina e via di Tor Pignattara possano bastare. Ci sono strade (via Baracca, via Maggi, via della Marranella, via Bordoni, via Cencelli e tante altre) che sono da emergenza sanitaria.
Sul fronte mobilità siamo alla caporetto. Il 105 ridotto al lumicino. Il 409 rallentato. Il trenino sempre sull’orlo della paralisi. Abbiamo rappresentato pubblicamente in commissione trasporti la situazione e ci hanno promesso che ci convocheranno ad un tavolo in cui poter dettagliare criticità e proporre soluzioni (ma la convocazione tarda ad arrivare). Dobbiamo, però, essere onesti: in 5 mesi il trasporto pubblico in zona è peggiorato in modo intollerabile
Per il verde siamo alle solite. Il Parco Sangalli (con annesso Largo Pettazzoni e area giochi) è in condizioni emergenziali, il Parco Almagià se non fosse per il signor Remo sarebbe un mondezzaio, Villa De Sanctis (che dovrebbe essere il fiore all’occhiello del territorio) è gestita come un giardinetto qualsiasi. Il Parco di Centocelle è una discarica. Le aiuole le puliscono i commercianti e i cittadini. Le potature sono un miraggio.
Cultura. Il centro culturale e biblioteca di Piazza della Marranella è ancora un sogno. Il Mercato Contadino è un lontano ricordo nonostante la pressione quotidiana. Tutta la partita culturale sembra “centrata” sul Cinema Aquila che (per carità speriamo che apra presto) non può rappresentare l’unico tema culturale del territorio. Soprattutto in un quartiere in cui la cultura la fanno le associazioni: spaccandosi la schiena con scarsi riconoscimenti e difficoltà enormi.
Commercio e sviluppo. Il progetto di rilancio del Mercato Laparelli presentato 2 anni fa langue e intanto il mercato soffre, così come soffrono i commercianti che non hanno una prospettiva se non quella di essere fagocitati da qualche grande gruppo (vedi McDonald) che farà terra bruciata attorno a se. Sono spariti i mercatini su strada (di Natale e non) che davano ossigeno al commercio e non si capisce per quale motivo e per quale ragione.
La situazione dal punto di vista della sicurezza è immutata. Si spaccia ai soliti angoli, le mafie fanno i loro affari, i migranti continuano a venire ammassati in appartamenti alveare per il lucro dei soliti noti. E intanto continuano episodi di violenza e feroce intolleranza da parte addirittura di baby gang. Il territorio non lo controlla nessuno e nessuno mette in atto politiche pubbliche di inclusione, mediazione, facilitazione, formazione. Niente. Tutto fermo.
Infine arriva la ciliegina sulla torta: si vocifera che i finanziamenti per il mercato di Largo Perestrello siano stati “ritirati”. Un progetto che proprio questo comitato spinse nel lontano 2012 (durante l’evento
Verso l’Ecomuseo), che nella scorsa amministrazione sembrava pronto a partire e che ora sembra sfumare. Così, senza nemmeno una parola di spiegazione.
Siamo molto delusi. Nessuno, e ripetiamo, nessuno si aspettava miracoli ma solleviamo il problema che neanche una delle criticità che abbiamo portato all’attenzione della giunta municipale e del Sindaco è stata trattata con la dovuta attenzione e cura.
E lo ribadiamo: non parliamo dei progetti. Parliamo delle criticità, dei problemi, delle sofferenze di questo quartiere. Cose note. Stranote. Su cui c’erano già percorsi in atto. Su cui anche esponenti della nuova classe politica comunale e municipale si erano esposti.
In generale, poi, notiamo un flusso di informazioni inadeguato, una presenza sul territorio impalpabile, risposte lacunose e spesso insufficienti. Un sostanziale immobilismo che un quartiere come il nostro non può permettersi: altri 3 mesi così e a Tor Pignattara sfuggiranno di mano parecchie, troppe cose.
Stendiamo, infine, un velo pietoso su alcuni membri della giunta che, semplicemente, non hanno capito che fare l’amministratore di un territorio di 250.000 abitanti non è un lavoro di ufficio. Perché è assodato che amministrare una città nella città (per di più senza grossi poteri) impone di “attaccare” la mattina presto e “staccare” la sera tardi. I sabati sono un lusso, le domeniche una chimera. Il territorio, inoltre, va ascoltato giornalmente e non per appuntamento.
Purtroppo funziona così. Lo sappiamo che è un lavoro massacrante (e spesso infame), ma nessuno vi ha chiesto di farlo.
Se qualcuno non è in grado di portare avanti questa che, a tutti gli effetti, è una “missione” si faccia da parte e lasci il posto a chi ha la voglia e le capacità per farlo.