Il 12 gennaio 2017 il quartiere di Tor Pignattara accoglierà lo scultore tedesco Gunter Denming – impegnato ormai dal 1995 nel progetto artistico europeo delle Stolpersteine (Pietre d’inciampo), che ha l’obiettivo di ricordare alla comunità residente e alle generazioni future le milioni di vittime della barbarie nazifascista in Europa per ragioni di razza, religione, idee politiche, diversità fisica e scelte sessuali. In oltre venti anni il progetto artistico ha sparso in 17 Paesi dell’Europa oltre 60.000 pietre d’inciampo: un numero importante, seppur ancora esiguo rispetto a quello di coloro che persero la vita sotto l’occupazione nazista.

Nell’intento dello scultore, ogni pietra rappresenta un inciampo non fisico, ma visivo e mentale, perché costringe chi passa ad interrogarsi su quella diversità e agli abituali abitanti della casa a ricordare quanto accaduto in quel luogo e a quella data, intrecciando passato e presente, ovvero memoria e attualità. La Pietra d’Inciampo, che riporta il nome e cognome del deportato, la data di nascita, il giorno dell’arresto e il luogo e la data della morte, è collocata davanti all’abitazione o al luogo nel quale la vittima è stata strappata alla quotidianità del suo vivere, agli affetti come alle occupazioni, sradicandola dalla sua comunità, per morire altrove, diventando solo un numero e privandola così per sempre di un luogo dove poterla ricordare. L’installazione artistica ricolloca così la vittima nel luogo e nella comunità alla quale apparteneva, consegnando la sua memoria al patrimonio storico e culturale dei cittadini che vivono o semplicemente passano, in uno nuovo contesto che parte dal quartiere e dalla città di appartenenza e si unisce ad una mappa nazionale e poi europea.

Memorie d'inciampo a Roma

Roma è stata la prima città italiana ad accogliere il progetto artistico di Gunter Denming, nel gennaio del 2010, e che oggi si vede partecipe dell’Ottava Edizione del progetto Memorie d’Inciampo a Roma, a cura dell’associazione Arte in memoria, e sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, grazie all’impegno del Comitato di coordinamento per le celebrazioni in Ricordo della Shoah, e a tutto il comitato promotore (ANED Associazione Nazionale ex Deportati, ANEI Associazione Nazionale ex Internati, CDEC Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, IRSIFAR Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza, Federazione delle Amicizie Ebraico Cristiane Italiane, Museo Storico della Liberazione).

Nel corso di questa edizione il Comitato di Quartiere di Tor Pignattara, l’Associazione ecomuseo Casilino ad duas lauros e la Scuola Popolare di Tor Pignattara hanno avviato un progetto per la “posa delle Pietre d’Inciampo” per 6 partigiani trucidati alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944 e residenti o operanti nel quartiere di Tor Pignattara, nel corso della lotta di liberazione dal nazifascismo. Sono i nostri concittadini Valerio Fiorentini, Renato Cantalamessa, Egidio Checchi, Orazio Corsi, Mario Passarella e Alessandro Portieri, arrestati dalla Gestapo nazista il 14 marzo, detenuti a Via Tasso e assassinati alle Fosse Ardeatine.
Il progetto si è reso indispensabile per risvegliare la memoria di tutta la comunità residente e presente a Tor Pignattara, per il patrimonio storico e culturale del quale il quartiere è ricco, nonché per i valori democratici e antifascisti nei quali affonda le radici questo patrimonio. In questo modo intendiamo farci promotori di un progetto di ampio respiro, capace di consegnare alle nuove generazioni e alle comunità migranti presenti a Tor Pignattara un elemento fisico, inserito nel nostro tessuto urbanistico e sociale, che diventi simbolo di memoria, di impegno civile e di solidarietà.

Il progetto è divenuto quindi lavoro di comunità fin dalla sua promozione e dal suo finanziamento, così da attivare un processo di partecipazione attiva al progetto, che coinvolgesse tutti i cittadini nella raccolta della somma necessaria al pagamento dell’opera artistica.

E in questo anno speciale per Tor Pignattara (che proprio nel 2017 compie 90 anni), l’iniziativa delle Pietre d’Inciampo acquista ancora più evidenza, sia contribuendo ad arricchire con “6 tasselli” il patrimonio culturale del quartiere, sia risvegliando la memoria della nostra comunità e dei valori sui quali essa ha tessuto fin dalla sua fondazione relazioni di inclusione e di rispetto reciproco.