È da prima della scorsa estate che il Comitato di Quartiere sta prendendo informazioni sul presidio di unità di strada nel nostro quartiere. Questo servizio esiste su tutta la ASL Roma C ed è appaltato alla cooperativa Ibis con sede nel nostro Muncipio.

Il bando regionale vinto da tale Cooperativa prevede una lista di servizi molto precisi: ad esempio la mappatura delle zone, la raccolta siringhe usate, l’assistenza psicologica, presenza nei luoghi di spaccio in modo sistematico e ad orario.

In una recente riunione abbiamo fatto notare che tali servizi non sono erogati in modo sufficiente rispetto alla gravità della situazione sul nostro territorio. Abbiamo segnalato che il servizio “non è visible” e quindi viene il dubbio non sia proprio erogato. Le risposte sono state vaghe e spesso in contrasto col dettato del progetto. Si è tentato anche di scaricare il problema su AMA che non fornisce il materiale di recupero dell’usato (cosa plausibile, ma sicuramente risolvibile!). Molte altre cose non ci sono piaciute come ad esempio il tentativo di “accollare” al CdQ il compito di fare una mappatura del fenomeno (operazione a loro carico secondo bando e che immaginiamo sia stata messa nel budget complessivo).

In buona sostanza siamo rimasti profondamente insoddisfatti dalle risposte e dall’approccio che – come abbiamo avuto modo di verificare studiando l’operato di altre unità di strada – ci appare assolutamente insufficiente vista la gravità della situazione.

Sulla scorta di queste impressione abbiamo richiesto di visionare il progetto con cui si è vinto il bando. Da parte della cooperativa IBIS nessuna risposta, oltre a nessun apprezzabile miglioramento del servizio. Un atteggiamento che fa il paio con il reiterato tentativo di “accollarci” parti del progetto con la scusa della “collaborazione” e della “partecipazione”.

Per questo chiediamo aiuto al Municipio. Sebbene l’ente di prossimità non abbia alcuna responsabilità nello specifico problema (il bando è regionale, i fondi anche, il controllo anche) crediamo sia dovere morale del Presidente e degli assessori competenti di prendere in mano la situazione facendosi carico di richiedere da un lato la necessaria documentazione in Regione (il progetto presentato e la convenzione/accordo stipulato con la Regione Lazio) dall’altro di pretendere dalla cooperativa la fornitura della seguente documentazione:

  • report mese per mese delle attività che riporti almeno i seguenti dati
    • data presidio
    • ore lavorate
    • luoghi di intervento
    • tipologia servizi erogati
    • numero di siringhe usate ritirate
  • la mappatura delle aree

Per quanto tempo il nostro territorio dovrà essere orfano di un servizio strategico di riduzione del danno per cui sono stati stanziati centinaia di migliaia di euro? Il fenomeno delle tossicodipendenze nel quartiere sta sfuggendo di mano, se neanche si riesce a garantire un servizio “già pagato e già assegnato” allora siamo veramente alla frutta.

* la foto dell’automezzo mostrata è puramente indicativa in quanto la Cooperativa ci ha descritto il modello ma non ci ha fornito foto