Da Trastevere a Tor Pignattara i cinema dismessi rappresentano una negazione di servizi per il territorio. Sono 42 le sale che il Comune vuole riconvertire ed oggi siamo al Cinema Impero per denunciare l’abbandono di oltre 38 anni di questa storica sala da 1450 posti edificata alla fine degli anni ’30 ed impreziosita dalla facciata razionalista del Messina.
Abbiamo proiettato su una delle mastodontiche pareti del Cinema il primo tempo de I mostri di Dino Risi, per denunciare come la riconversione di queste sale rappresenti un danno a tutta la città ed alla sua popolazione, che in passato ha visto le amministrazioni complici di scempi come quello del Cinema Etoile.
Da oltre 3 anni il Cantiere Impero – coordinamento civico promosso dal CdQ Tor Pignattara – sta lottando per imporre un progetto frutto del più grande laboratorio partecipato mai realizzato a Roma: 4.000 firme, 600 sondaggi, 2 tesi di laurea, 2 progetti esecutivi e 1.000 cittadini che insieme hanno scritto le linee guida per trasformare la struttura in un centro culturale polifunzionale con cinema, teatro, sale prove, sale per la formazione, la post produzione e un co-working.
Per ora è stato liberato solo il fronte (circa 450mq) che è stato restituiti alla formazione culturale. Il tutto grazie alla nostra pressione che ha creato le condizioni necessarie all’investimento da parte della proprietà.
Adesso, però, vediamo strani “silenzi” e strani “cambi di rotta”. La prevista Casa delle Associazioni tarda ad essere inaugurata mentre sappiamo che si sta lavorando proprio laddove era stata prevista (il piano terra della torre). Del cinema neanche l’ombra. Insomma lo spazio polifunzionale sembra esser stato relegato nella teca delle “buone idee”. Cosa sta succedendo?
Stiamo forse vedendo i primi effetti della delibera comunale che, di fatto, lascia mano libera ai proprietari di fare tutto e il contrario di tutto?
Per noi non è possibile accettare la trasformazione in parcheggi, centri commerciali o spazi completamente privati senza una reale apertura al territorio e al tessuto associativo. Questa città ha bisogno di spazi culturali e sociali e l’amministrazione deve prima di tutto creare dei facilitatori per attrarre investimenti nella riapertura di queste sale senza riconvertire la destinazione d’uso.
Per questo il coordinamento del CantiereImpero chiede di incontrare gli Assessori Marinelli, Caudo, Leodori, Nieri e la proprietà per avere piena visibilità dei progetti sul Cinema Impero. Pretendiamo trasparenza (avendola sempre garantita a tutti) e finalmente conoscere se il progetto partecipato, sostenuto da migliaia di persone, sia stato realmente preso in considerazione oppure Comune e proprietà hanno scelto altre strade ignorando la volontà di un intero quartiere.
I ragazzi del Cinema America • Coordinamento Cantiere Impero