Il progetto Sangalli Community Value presentato da un gruppo di associazioni aventi per capofila il Comitato di Quartiere Tor Pignattara ha vinto il Bando CESV Socialmente 2. Il progetto è risultato secondo fra 60 idonei in tutto il Lazio e primo nella ASL Roma C. Un risultato eccezionale e insperato.

Una vittoria per tutti i cittadini del quartiere che finalmente potranno vedere avviato su un Parco privo di qualsiasi pianificazione, un progetto serio capace di unire l’esigenza di decoro con quella di sostegno alle fasce della popolazione più soggette a fenomeni di marginalizzazione. Un progetto che mira a fare del Parco Sangalli il motore del rilancio del quartiere attraverso azioni di vivificazione costanti, frutto della sinergia fra le varie associazioni coinvolte. Il progetto, in sintesi, prevede tre azioni coordinate

  • Pulizia del parco giornaliera
  • Azioni di vivificazione del parco (feste, eventi, incontri, cene sociali)
  • Azioni di educazione al bene comune (corsi, pulizie collettive, assemblee, redazione del regolamento d’uso del parco)

PULIZIA DEL PARCO L’intervento di “messa a decoro” del Sangalli verrà delegata a 20 cittadini del quartiere in stato di disoccupazione che, per il lavoro svolto, verranno retribuiti. Nelle prossime settimane lanceremo una call to action per reperire i soggetti interessati e poi stileremo una graduatoria in base a criteri di opportunità (ovviamente faciliteremo l’ingresso in graduatoria di quei soggetti che ne hanno più bisogno) per 16 soggetti. Le O.d.v. coinvolte segnaleranno quattro persone in stato di estrema marginalizzazione (senza fissa dimora, immigrati senza lavoro etc.) che completeranno l’organico. Ogni soggetto sarà impiegato al massimo per 11 giornate lavorative nell’arco di 10 mesi, quindi circa un giorno al mese. In questo modo si garantirà la presenza costante di almeno un operatore in tutte le 215 giornate previste.

VIVIFICAZIONE DEL PARCO Le varie associazioni coinvolte erogheranno sul Parco interventi di vivificazione, ovvero di animazione culturale e sociale. I progetti spaziano dai laboratori per bambini ai corsi di educazione ambientale, dagli spettacoli open air alle passeggiate storico-archeologiche, dalle cene sociali ai laboratori di mobilità alternativa.

EDUCAZIONE ALL’USO DEL BENE COMUNE Attraverso specifici laboratori-incontri è obiettivo del progetto sensibilizzare tutti i cittadini all’uso del bene comune “Parco Sangalli”. Una serie di consigli/istruzioni che verranno formalizzati in incontri poubblici e da cui scaturirà il regolamento d’uso del Parco. Un documento civico e informale che costituisce una sorta di patto sociale volontario fra le persone che utilizzano l’area.

Il progetto Parco Sangalli Community Value avvia quindi un’azione di riappropriazione materiale e simbolica del parco da parte della comunità territoriale che lo fruisce.

L’attuale situazione di degrado e “morte sociale” dell’area costituisce un propellente per la proliferazione di diversi livelli di marginalità sociale e culturale, che si sommano alla situazione di marginalizzazione economica subita da larghe fette della popolazione (nativa, residente e immigrata). La “morte” del Parco diventa così il simbolo della “morte” di una comunità che si percepisce sempre più lontana dal centro della città e sempre più deprivata dei suoi tradizionali schemi di orientamento identitario. Il nostro progetto intende aggredire questa situazione riportando il Parco al centro della comunità, come spazio comune da tutelare collettivamente, come motore di rinascita culturale, come mezzo di ricostruzione simbolica della propria identità e di riscatto sociale ed economico.

L’obiettivo generale del progetto – la riqualificazione del Parco Sangalli – ha quindi una valenza che trascende lo specifico dell’area e che non si riduce ad una pratica di “abbellimento”. Il contenimento della marginalizzazione di questa zona equivale a contrastare la progressiva marginalizzazione di un intero quartiere, sottoposto a pressioni economiche, culturali e mafiose fortissime. Da questo punto di vista la situazione in cui versa il parco, rappresenta una sorta grumo problematico dalla cui risoluzione dipende la risoluzione di altri problemi che da esso derivano: l’area è da un lato simbolo dei problemi, dall’altro un reale moltiplicatore di problemi.

Aggredire questo “grumo” vuol dire provare a centrare un obiettivo più vasto e ambizioso, ovvero creare un avamposto per la riqualificazione dell’itero quartiere. Per far questo, però, si deve lavorare sul contrasto della cause della marginalizzazione dell’area e non sui suoi effetti. Gli obiettivi che ci poniamo, quindi, sono tarati su questo quadro orizzonte e non su una generica “lotta al degrado”.

Animazione e riconquista comunitaria del Parco

  • Creare le condizioni per la messa in sicurezza del Parco
  • Creare uno spazio verde pienamente fruibile ai cittadini del quartiere
  • Creare un luogo di aggregazione e uno spazio simbolico identitari
  • Creare uno spazio in cui si creano le condizioni per l’integrazione sociale e culturale

Inclusione sociale e riduzione della marginalità

  • Contrastare la marginalità economica attraverso la dignità del lavoro
  • Valorizzare con la retribuzione la cura del bene pubblico e dare sollievo alle difficoltà economiche
  • Aiutare il soggetto marginalizzato a (ri)appropriarsi del “suo posto” nella comunità attraverso il lavoro
  • Creare integrazione sociale e opportunità di crescita attraverso dinamiche inclusive di tutte le comunità (native, residenti e straniere) su obiettivi, attività e progetti comuni

Nuova sensibilità ecologica a cura del bene comune

  • Creare una nuova sensibilità per la cura del verde, il rispetto dei beni comuni e il decoro
  • Sensibilizzare la comunità a comportamenti ecologicamente compatibiliù
  • Creare percorsi di accesso partecipato alla gestione del verde e della cosa pubblica

Valorizzazione culturale e identitaria del Parco

  • Rendere il Parco un luogo in cui si produce cultura e servizi
  • Rendere il Parco un attrazione che possa produrre micro-economia di zona.
  • Rendere il Parco un punto d’orgoglio indennitario dell’intero quartiere

La nostra azione, quindi, si dispiega su due piani:

– quello individuale (soggetto marginalizzato e in difficoltà)
– quello collettivo (ri-aggregazione della comunità disgregata)

Lavorare su questi due aspetti secondo noi consente di aggredire le sacche di marginalità sociale, economica e culturale che, da nostro punto di vista, sono – assieme ad una programmazioen inesistente dal punto di vista pubblico – le cause prime della proliferazione di degrado, cosumo di droga e alcol, disagio sociale, criminalità mafiosa ed emarginazione.

Per certi versi, dunque, la riqualificazione del Parco diventa un MacGuffin, il pretesto operativo, per rimettere al centro dell’agenda di un territorio la solidarietà, il mutuo soccorso, la cura del bene comune, il godimento degli spazi collettivi, la lotta alle mafie locali.

ELENCO ASSOCIAZIONI COINVOLTE NEL PROGETTO

Organizzazioni di Volontariato

– Comitato di Quartiere Tor Pignattarta (capofila)
– Amici dell’Acquedotto Alessandrino
– Associazione per l’Ecomuseo Casilino Ad Duas Lauros

Associazioni partner

– Bianco e Nero
– L’albero dei gelsi
– ReBike ALTERmobility
– GoTellGo
– UNA Italia

A questo link è possibile visionare la graduatoria e tutti dettagli tecnici del bando vito dalla rete di associazioni