A metà febbraio l’Assessore Improta ha annunciato sulle colonne di Repubblica Roma: “con l’apertura di Lodi elimineremo anche il bus 105, già oggi la sua frequenza è passata da 3 a 6 minuti”. Una frase come questa non solo lascia basiti ma fa imbestialire. Ci auguriamo che l’Assessore sappia che il 105 è l’unico mezzo pubblico che porta i cittadini di Tor Pignattara a Termini. Eh sì, perché il trenino Roma-Giardinetti porta a circa 1km da Piazza dei Cinquecento, luogo d’intersezione con altri mezzi pubblici. Per carità meglio di niente. Ma a Termini – in senso filologico – ci arriva solo il 105.
Ma anche se il trenino portasse fino a Piazza dei Cinquecento, sta di fatto che non riuscirebbe ad assorbire tutto il volume di passeggeri che quotidianamente e a tutte le ore si sposta dal quadrante Tor Pignattara-Quadraro fino a Termini. Già i cittadini di quest’area sono costretti ad ammassarsi come bestie dentro l’uno o l’altro mezzo, se si togliesse il 105 quali scenari apocalittici si aprirebbero?
Sulla Prenestina corrono ben 3 tram (4-5-19) più alcune linee di bus. Sulla Via Casilina solo il 105 e il trenino (non contiamo il 50X che sappiamo essere a tempo determinato). Con la scomparsa del 105, di fatto, la nostra area sarebbe condannata ad una chiusura in termini di mobilità pubblica senza precedenti. Oltre a questo, se l’ipotesi si rivelasse vera, imporrebbe l’uso massiccio del mezzo privato comportando, di fatto, l’aumento esponenziale del traffico nel quadrante e la conseguente condanna a morte della salute pubblica in un territorio che già registra valori di un inquinamento fuori da ogni norma.
Speriamo che l’Assessore non usi con noi il tema della Metro C, in quanto per noi la metro non rappresenta attualmente nessun reale vantaggio. Per prenderla dobbiamo cambiare mezzo (409 per Malatesta o trenino per Centocelle/Pigneto). Allora tanto vale tenere l’abitudine del cambio su Metro B o A. Cosa ci cambia? A tal proposito ricordiamo sommessamente che questa metro doveva passare proprio su Via Casilina e che fu deviata sull’asse Teano/Malatesta per gli appetiti speculativi connessi al Piano Particolareggiato Casilino. Ad essere maliziosi verrebbe quasi da pensare che questa “cancellazione” sia quasi una ripicca teleguidata per l’azione di contrasto del territorio a quell’odioso progetto.
Avremmo gradito sentire dall’assessore un piano complessivo di riassetto della mobilità pubblica del quadrante. Investimenti per la trasformazione del trenino in un tram moderno, l’avvio di una seria riflessione sulla ciclabilità urbana, un’azione per migliorare le condizioni di viaggio dei cittadini sugli autobus. E invece sentiamo solo che noi di Tor Pignattara dobbiamo rinunciare a quello che – con tutti i disagi che comunque comporta – è l’unico mezzo di accesso diretto al centro di Roma. Condannati a non avere nessuna comodità per accedere al centro cittadino. Condannati ad una marginalità “politica”, forse per continuare a tenere questo territorio a spazio in cui scaricare le difficoltà di una città tutta orientata al centro.
Siamo preoccupati, siamo furibondi, siamo spazientiti. Non vediamo un investimento serio a diretto beneficio del quadrante da più di 30 anni e ora ci vediamo anche togliere “pezzi” di mobilità pubblica. Siamo veramente stanchi e per questo invitiamo l’assessore ad incontrarci non solo per chiarire la sua posizione ma anche per spiegarci quali sono i programmi del comune sulla mobilità pubblica nel nostro territorio.