La furia del riordino del servizio pubblico si superficie si scaglia di nuovo contro Tor Pignattara, il quartiere che (probabilmente) ha la peggiore mobilità pubblica della Capitale (se rapportato all’estensione dell’area e al bacino d’utenza che sfiora le 50.000 unità).
Due sono le vittime: il 409 che subisce un fortissimo ridimensionamento (51 corse) e il 105 che perde 18 passaggi.
Ci è stato assicurato che sono misure transitorie e, in fondo, capiamo lo spirito dell’iniziativa (come in fondo capivamo quella dello scorso anno) ma torniamo a ripetere che la programmazione (anche transitoria) dei servizi non si fa solo coi numeri. Tanto per capirci: eliminare 50 corse sulla linea 310 – una linea che transita su un’area fortemente servita – impatta in misura ben inferiore rispetto alla riduzione effettuata nel quadrante Tor Pignattara/Bullicante.
Come in quella dello scorso anno, quello che manca in questa riprogrammazione è la pesatura del servizio nel suo complesso rispetto all’area di riferimento. Non si può intervenire draconianamente sui numeri, senza prendere in considerazione i bacini. Non si possono tagliare servizi, senza prendere in considerazione la rete dei servizi collegati nell’area. Non si può contrarre la mobilità pubblica, senza esaminare gli effetti che in termini di salute pubblica (leggi aumento polveri sottili) si generano sui territori che la subisce.
Il pessimo e precario equilibrio attuale si regge sul combinato disposto delle buone frequenze del treno Laziali-Centocelle e delle buone frequenze del 409. Il 105 – unico mezzo sull’asse Labicano che porta a Termini – contribuisce per quel che può con un servizio già largamente insufficiente. Una contrazione nell’offerta di una di queste tre linee rischia di ingolfare ulteriormente un’area che ha un disperato bisogno di mobilità pubblica. L’attuale riordino ne contrae addirittura due! Lasciamo a voi le conclusioni sugli effetti che produrrà questa scelta che non esitiamo a definire irresponsabile.
Il bello (o meglio il brutto) di tutto questo è che invece la linea 50 (doppione della 105 da C.ne Casilina fino a Termini) perde solo 10 corse. Questa linea disporrà, quindi, di 100 corse totali, di cui, come sanno tutti quelli che la prendono, oltre la metà viaggeranno scariche. A differenza del 409 e del 105 che, invece, fanno praticamente tutte le corse a pieno carico. A questo punto non aveva più senso tagliare di 20 unità la linea 50 e di 20 la linea 51 (altra stupenda invenzione inutile) così da contrarre solo 20 corse fra 409 e 105?
Rimaniamo veramente sconcertati da situazioni come queste. Situazione, fra l’altro, che si riflettono negativamente su settori economici che stanno timidamente cominciando ad ingranare, come quello dell’accoglienza turistica che ha visto un sensibile aumento delle strutture ricettive di zona e che, ovviamente, verranno fortemente penalizzate da questo stato dell’arte.
Si parla tanto di mobilità sostenibile, di bike-lane, di car sharing e di tanti bei concetti e poi si commettono leggerezze imperdonabili, ovvero colpire al cuore la mobilità pubblica proprio nei territori che più ne hanno bisogno.
Per questo motivo chiediamo all’On. Enrico Stefàno (Presidente della Commissione Capitolina ai Trasporti) e all’On. Linda Meleo (Assessore alla città in movimento ) di incontrare con somma urgenza il Laboratorio di Urbanistica e Mobilità del CdQ Tor Pignattara per un confronto sul punto.
La situazione che voi segnalate, e che viviamo quotidianamente, è purtroppo ulteriormente peggiorata in questi ultimi giorni.
Abbiamo inizialmente preso atto e subito queste gravi misure volte a riordinare temporaneamente il servizio dei traporti come al solito con civiltà ed un po’ di rassegnazione, visto che questa zona non ha “santi in paradiso” pronti a perorare la sua causa.
Oggi sinceramente non capisco più lo spirito che ha portato l’Atac a prendere queste misure.
A seguito del famigerato riordino, Il bus 105 ormai praticamente non esiste più (sul sito atac è possibile vedere come siano presenti solo 36 corse giornaliere), e ci sono tempi di attesa minimi di 30 minuti. In alcune ore del giorno (ad esempio tra le 9 e le 10 di mattina), c’è una sola corsa in un’ora, e quando si ha la fortuna di vederne arrivare uno, ci si rende conto che in pratica sono quasi tutti dei mini bus.
Anche la linea 409, oltre ad essere stata fortemente rallentata, ha visto il ritorno dei bus piccoli che non riescono a contenere tutti i potenziali utilizzatori.
Il treno laziali – centocelle, era la nostra ultima ancora di salvezza, visto che il suo lavoro lo faceva (fino ad agosto), e lo faceva bene. A partire da settembre anche gli orari di questo mezzo hanno subito un drastico rallentamento, ed in alcuni orari, quando finalmente arriva, è impossibile salire per l’affollamento. Si assiste tristemente a scene che si credevano scomparse come urla, grida, litigi con persone che vengono anche alle mani.
Nell’ultima settimana, oltretutto, ci sono state quotidiane rotture dei mezzi (che fino ad agosto – guarda caso – erano abbastanza rare.
In questi frangenti, l’unica soluzione è quella di incamminarsi lungo la via casilina ed arrivare a circonvallazione casilina (fermata pigneto metro C), dove è possibile salire sul bus 50 o andare fino alla fermata dei tram 5 o 14, che sono affollati, ma sono presenti e con buona frequenza.
E’ proprio questo il punto, c’è rabbia a vedere che alcune linee sono state fortemente penalizzate, mentre altre quasi non risentono della riduzione dei mezzi in circolazione.
Infatti, proprio come già detto da voi, ad esempio, i bus 50 e 51, (tutti grandi e non ridotti come il 105 e il 409) viaggiano quasi sempre semivuoti, ed hanno frequenza tripla rispetto al 105 (oltre 100 corse per ciascuno dei due), il tram 5 è un doppione della metro C, a partire da centocelle fino a termini, eppure non è stato cancellato né limitato, come avvenuto per il tranvetto da grotte celoni a centocelle. Il bus 51 che doveva andare da piazza lodi (fermata metro C) fino a san giovanni, ora arriva in pieno centro risultando praticamente un doppione dell’81 e dell’810.
Non possiamo andare avanti in questo modo, sembra ci sia la volontà di lasciare senza mezzi di trasporto i cittadini residenti tra Ponte Casilino e Stazione Centocelle, è vergognoso continuare a parlare di “servizio di trasporto pubblico” per quel tratto di Casilina.
Mi chiedo, perché non “allungare” alcune corse del 50 fino a centocelle, o far transitare i bus A01 e B01, che partono dalla rimessa di tor sapienza, dalla casilina, passando da viale togliatti?
Credo sia opportuno far sentire anche la nostra voce, non possiamo attendere oltre.