Nel corso della riunione del Comitato di Quartiere Tor Pignattara tenutasi lo scorso 2 Settembre 2015 abbiamo illustrato il nostro progetto di rifunzionalizzazione del Mercato Laparelli.

Questa presentazione segue quella fatta agli operatori del mercato che ha dato esito di unanime approvazione e a successive presentazioni a enti, istituzioni e cittadini dove ha ricevuto apprezzamenti e consenso.

La nostra idea è quella di superare l’attuale configurazione della struttura che, di fatto, prevede solo funzioni di natura commerciale tradizionale (sia alimentari sia d’altro tipo). Pensiamo che uno spazio del genere rappresenti una grande opportunità per il quartiere se adeguatamente rimodulato, e per questo abbiamo avviato un lavoro di analisi della situazione esistente registrando criticità insormontabili nel mantenimento dell’attuale assetto. Criticità che stanno portando un progressivo abbandono proprio del mercato da parte degli operatori e il fallimento del modello “centro commerciale” con cui è nato.

In buona sostanza abbiamo rilevato che

  • un mercato diurno con apertura 6-14 dal lunedì al sabato propone un offerta che non tiene conto del modificato assetto sociale e familiare: sono cambiati i ruoli, sono cambiate le abitudini, sono cambiati gli orari
  • l’offerta del mercato si scontra con una concorrenza fortissima che nell’intorno si concretizza in decine di frutterie/microalimentari e da almeno 3 grandi punti vendita (di cui uno al piano superiore della struttura stessa) della grande distribuzione che offrono merce della stessa tipologia (anche se non della stessa qualità) ad orari molto più flessibili e a costi contenuti
  • lo stato di progressivo abbandono interno ed esterno della struttura è respingente per l’utente medio che non riesce a percepire quel luogo come spazio da vivere e/o frequentare
  • le funzioni commerciali susseguitesi in questi anni (abbigliamento, elettronica, oggettistica etc) sono tutte fallite, segnale inequivocabile della necessità di un cambio di passo

Questo stato di cose dal nostro punto di vista rappresenta un piano inclinato difficilmente reversibile se non l’immissione nella struttura di funzioni che possano modificare le modalità di fruizione dello spazio.

LA PROPOSTA

Il mercato non va snaturato ma va rivitalizzato con inventiva e innovazione. La nostra idea prevede la creazione uno spazio polivalente che armonizzi diversi diversi comparti d’offerta, non più limitati alla sola enogastronomia:

  • Comparto produttivo: economia collaborativa
  • Comparto associativo: presidio e animazione
  • Comparto istituzionale: servizi al cittadino
  • Comparto commerciale integrato: economia circolare

Comparto produttivo

Creazione di un hub dell’economia collaborativa in cui accogliere makers, artigiani, professionisti, creativi etc. Uno co-working che usufruisce degli stalli inutilizzati del mercato affitandoli alle tariffe attualmente applicate nella struttura. Il co-working – a fronte del vantaggio economico del basso costo d’affitto – dovrà garantire una partecipazione ai servizi di gestione del mercato e/o delle parti comuni (aiuole, piazzole, marciapedi etc.)

Comparto associativo

In alcuni stalli liberi si prevede poi di accogliere presidi associativi che dovranno garantire dei servizi di pubblica utilità (sportelli di mediazione, assistenza, facilitazione etc.), le attività culturali e dovranno partecipare attivamente alla gestione delle parti comuni del mercato (aiuole, piazzole, marciapedi etc.)

Comparto istituzionale

Installazione presso il mercato di presidi istituzionali (ad esempio un distaccamento del sportello anagrafico del Municipio) che rendano più semplice l’accesso ad alcuni servizi pubblici da parte  dei cittadini del quartiere.

Comparto commerciale integrato

Creare nuovi spazi commerciali declinati alla somministrazione di cibi e bevande nei locali che hanno serranda su strada, in modo da animare l’area nelle ore serali creando anche dei presidi socali. Questi esercizi avranno la particolarità di offrire cibi prodotti dalle materie prime dei banchi agroalimentari del mercato. Un processo che verrà regolato da apposito protocollo d’intesa che fisserà le regole di calmieramento dei prezzi e le modalità di promozione integrata.

Prevediamo anche la realizzazione di un servizio di ristorazione che, dal lunedì al venerdì, erogherà oltre ai normali pasti un servizio mensa per le ragazze e i ragazzi delle secondarie di primo grado delle scuole limitrofe. Parte dei locali, nelle ore pomeridiane, potrebbe venir destinato anche a un doposcuola dove i ragazzi possono trattenersi a studiare aiutati da tutor specializzati. Durante le ore serali della giornata e il fine settimana la struttura erogherà normale servizio di ristorazione e catering, sfruttando la piazza come location per la consumazione.

Nell’ottica di un miglioramento dell’offerta anche del comparto agroalimentare tradizionale proponiamo la possibilità di destinare alcuni banchi ad attività di vendita caratterizzate da elementi di eccellenza: filiera corta e “mafia free”, prodotti biologici e/o biodinamici. Oltre a ciò alcuni banchi potrebbero specializzarsi per venire incontro alle esigenze di prodotti legati alle tradizioni gastronomiche della comunità di origine straniera.

Altri elementi di miglioramento

Sarebbe opportuno che i banchi di macelleria, pescheria e alimentari al dettaglio si attrezzassero per la realizzazione di pasti veloci (fritture, piccole grigliate, panini) così da offrire un pasti a consumazione rapida adatti alle gionvani generazioni e ai nuovi avventori del mercato.

La grande piazza sarà gestita all’80% di costo dal bar e al 20% dalla cooperativa. Il contributo della cooperativa si giustifica col fatto che nei fine settimana o in occasioni particolari (Natale, Pasqua e altre occasioni) sia possibile organizzare eventi speciali (mercatini, presentazioni, fiere etc.). Questo elemento aumenterebbe di molto i razionali economici della cooperativa e del mercato in generale.

Per aumentare l’effetto open square del mercato, sarebbe necessario creare un uscita su via Buontalenti, per fare del mercato una struttura attraversabile, aumentando la “porosità” della struttura rispetto al resto del quartiere.

Infine prevediamo la creazione di un ufficio di promozione, gestito dalla cooperativa o da ente preposto, che sia uno strumento di marketing vero e proprio che stimoli la domanda e dia conto delle innovazioni introdotte.

IL PROGETTO DELLA NUOVA STRUTTURA

Il progetto proposto all’Assessore al Commercio del Comune di Roma e al Municipio Roma V

Il progetto del nuovo mercato è il frutto del lavoro del C.d.Q. Tor Pignattara, esperti dell’Ecomuseo Casilino, la consulenza di esperti che hanno lavorato al progetto del Mercato delle Erbe di Torino e circa 40 cittadini del quartiere, sotto la supervisione del Presidente dell’AGS

GLI INTERVENTI IMMEDIATI

Prima di mettere in campo questa progettualità riteniamo necessario vengano effettuati dei primissimi interventi di valorizzazione della struttura che sconta una progettualità di vecchia concezione soprattutto dal punto di vista energetico.

Andrebbero sostituite tutte le lampade – attualmente non ha risparmio energetico – con fari a led di eguale potenza. La luce prima di tutto. Illuminare lo spazio è il primo punto.

Andrebbero poi fatti interventi sull’impianto elettrico complessivo che sconta sicuramente punti di dispersione. Così come un generale rifacimento delle mura perimetrali interne soggette a deterioramento per via del tempo.

I VANTAGGI DEL PROGETTO

Riteniamo che il modello tradizionale del mercato rionale sia in sofferenza, da un lato per le profonde trasformazioni sociali in atto (familiari, culturali, etniche), dall’altro, per un evidente incapacità del modello economico di far fronte alla concorrenza della grande distribuzione.

Il nostro progetto presenta degli indubbi vantaggi riconosciuti in primis dalla stessa cooperativa di gestione che per prima si fa portavoce della necessità di trovare un nuovo modello (ad esempio il Mercato delle Erbe di Torino) e immaginare il mercato come una nuova piazza del quartiere:

  • Creazione di una nuova domanda interna in primis per i banchisti tradizionali
  • Creazione di un polo produttivo-economico ad alto tasso di innovazione, non concorrente con quello esiste
  • Creazione di presidi associativi ed istituzionali
  • Creazione di nuovo commercio di qualità, a filiera corta ed etico
  • Creazione di una nuova “piazza” coperta polifunzionale
  • Creazione di una rete wi-fi gratuita come attrattore per le giovani generazione
  • Apertura 6-24 con ricadute in termini di presidio sociale dell’area
  • Miglioramento dei razionali economici della cooperativa di gestione con conseguente miglioramento dei servizi erogati all’intero tessuto mercatale

Non è da trascurare infine il fatto che il progetto non comporti alcun impatto sul territorio in termini di nuove cubature, ma sia declinato ad una proposta sostenibile di riuso dell’esistente.

LA MECCANICA DELLA PROPOSTA

Abbiamo immaginato anche le modalità di assegnazione degli spazi e la meccanica complessiva dell’operazione:

  • I banchi vengono dati in affitto – secondo la tariffa prevista dalla cooperativa di gestione e in generale non superiore all’affitto previsto nelle aree mercatali – attraverso bando pubblico
  • I progetti presentati nel bando devono prevedere attività con ricadute positive sul mercato e/o sul territorio (gestione spazi comuni, attività per la comunità) a fronte dell’economicità della richiesta d’affitto
  • L’assegnazione è sottoposta a monitoraggio dell’ente proponente ogni 3 anni per valutare gli impatti reali della funzione
  • I banchi che si libereranno verranno riassegnati con procedure di evidenza pubblica.

La proposta di meccanica prevede ovviamente delle revisioni legislative, nel frattempo ci si augura che venga avviata una sperimentazione della legge incardinata in Regione Lazio per consentire una bandistica frequente e tematizzata (in modo da poter consentire l’accesso alle funzioni complementari al mercato da parte di soggetti interessati).

IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI

In via generale Comune e Municipio dovranno garantire la regia complessiva dell’operazione, sia attraverso la redazione del bando, la gestione delle assegnazioni, la progettazione degli spazi di co-working e il monitoraggio dei risultati. La pubblica amministrazione. inoltre, dovrà farsi carico di rendere la struttura idonea con interventi di minima (bagni, rete internet, messa in sicurezza), mentre la ristrutturazione degli spazi sarà a carico degli assegnatari degli stessi.

Pensiamo che questo modello, con gli opportuni aggiustamenti e miglioramenti, possa diventare un modello possibile da impiantare nei tanti mercati rionali di Roma che attualmente si trovano in grave sofferenza. La realtà di questa città si è profondamente modificata e quindi crediamo sia necessario rispondere aggiornando modelli che ormai si stanno dimostrando anacronistici.

Il progetto è stato condiviso con la cooperativa che gestisce il mercato e con gli operatori che hanno salutato la proposta con grande favore.

Il progetto è stato portato a conoscenza sia del Muncipio Roma V sia dell’Assessorato al Commercio del Comune di Roma. Entrambi hanno mostrato grande interesse per la formula da noi proposta, riconoscendole il valore di proporre un modello possibile e concreto per il rinnovamento del tessuto mercatale della Capitale.

Appendice del Luglio 2016

Il progetto è stato presentato anche alla nuova amministrazione municipale ed è stata inviata per opportuna conoscenza anche agli assessorati comunali competenti.

Speriamo che anche questa amministrazione dimostri attenzione al progetto ed anzi ne faciliti la realizzazione.

Appendice del Ottobre 2017

A seguito dell’incontro con Municipio, Dipartimento Commercio e operatori del mercato è stato messo a punto un nuova pianta funzionale che è stata inviata al Municipio affinché possa costituire la base del progetto esecutivo.

Nella fase di discussione si è presentato anche un’ipotesi con piazza centrale che è stata scartata dagli operatori.